FIV e FeLV nel gatto: tutte le risposte

FIV e FeLV sono tra le principali malattie infettive del gatto. Anche se sono patologie distinte, spesso vengono accomunate perché aggrediscono entrambe il sistema immunitario e hanno alcuni tratti simili. Sono malattie pericolose per i nostri amici felini e possono avere conseguenze gravi per la loro salute e qualità della vita. Per questo è importante conoscerle, così da sapere come prevenirle e riconoscerle in fretta.
- Cosa sono FIV e FeLV?
- Quanto vive un gatto che ha contratto la FIV o la FeLV?
- Come avviene il contagio da FIV e FeLV?
- Un gatto FIV- o FeLV-positivo può contagiare l’uomo?
- Quali sono i sintomi delle due malattie?
- Quali sono le principali differenze tra FIV e FeLV?
- Come si diagnosticano le due malattie?
1. Cosa sono FIV e FeLV?
La FIV (Immunodeficienza Virale Felina) è una malattia infettiva causata da un Lentivirus, che agisce in modo simile all’HIV nell’uomo. La FeLV (Leucemia Virale Felina) è una malattia infettiva causata da un AlphaRetrovirus. Entrambe compromettono la funzionalità del sistema immunitario, esponendo il gatto ad altre patologie che tendono a manifestarsi in forma più grave rispetto a un animale FIV- o FeLV-negativo. Per questo motivo, sono tra le principali cause di morte del gatto domestico.
2. Quanto vive un gatto che ha contratto la FIV o la FeLV?
In entrambi i casi l’aspettativa di vita è molto variabile. Tutto dipende da come si manifesta la FIV o la FeLV e da come reagisce il sistema immunitario del gatto alla comparsa delle patologie secondarie.
3. Come avviene il contagio di FIV e FeLV?
La FIV viene trasmessa da un gatto all’altro principalmente attraverso la saliva infetta inoculata con il morso. Infatti il contagio avviene da maschio a maschio durante la lotta, oppure da maschio a femmina durante l’accoppiamento, quando il maschio morde la femmina sul collo per tenerla ferma. La femmina può trasmettere l’infezione al feto se si positivizza durante le prime settimane di gravidanza.
La FeLV viene trasmessa attraverso la saliva infetta, ma anche tramite il contatto con altri liquidi organici come sangue, secrezioni nasali, latte materno, urine e feci. Il contagio non presuppone un comportamento aggressivo, è sufficiente un contatto amichevole o la condivisione degli spazi di vita. D’altra parte il virus responsabile della FeLV ha una bassa resistenza ambientale. Questo significa che in genere ciotole e lettiere in comune non sono un fattore di rischio, a meno che nell’ambiente non ci sia un’alta densità di gatti. Invece rappresenta un rischio il grooming reciproco. È piuttosto raro il contagio fetale, mentre i gattini possono infettarsi con l’allattamento o il leccamento da parte della mamma.
4. Un gatto FIV- o FeLV-positivo può contagiare l’uomo?
No. FIV e FeLV non possono essere trasmesse all’uomo.
5. Quali sono i sintomi delle due malattie?
Sintomi della FIV nel gatto
I sintomi della FIV variano in base a numerosi fattori, tra cui l’età e lo stato di salute del gatto al momento del contagio, oltre al ceppo virale e allo stadio dell’infezione.
- Durante la fase acuta, immediatamente successiva al contagio, il gatto può avere febbre e diarrea, inappetenza e ingrossamento dei linfonodi. Sono sintomi aspecifici che si presentano in forma lieve e possono passare inosservati.
- Scomparse le prime manifestazioni, il virus entra in una fase di latenza che può durare anche fino a 10 anni. In questo stadio l’infezione è asintomatica.
- Nella fase terminale, l’infezione compromette progressivamente il sistema immunitario del gatto e predispone il gatto a contrarre altre patologie. Con la FIV a questo stadio, compaiono quindi i sintomi delle malattie associate, tra cui:
- infezioni secondarie
- malattie a carico dei reni
- patologie oculari
- ascessi cutanei
- alterazioni neurologiche
- neoplasie.
Proprio per effetto dell’immunodepressione, queste malattie si manifestano con sintomi più gravi del solito e tendono a non rispondere alle terapie comuni.
Sintomi della FeLV nel gatto
La FeLV ha sintomi molto variabili da un gatto all’altro, perché dopo il contagio l’infezione può evolversi in modi diversi in base alla risposta immunitaria dell’animale.
- Il gatto può sviluppare una viremia persistente. In questo caso il virus resta nel circolo sanguigno per un lungo periodo e può provocare anemia, dermatiti, malattie autoimmuni e linfomi maligni. In caso di viremia persistente, le patologie correlate causano la morte dell’animale nell’arco di 3-5 anni.
- Si parla di viremia transitoria se la risposta immunitaria riesce a eliminare tutte le cellule infette. In questo caso, in 4-6 settimane il virus viene sconfitto.
- Se il sistema immunitario non riesce a debellare l’infezione, ma il virus esce dal circolo sanguigno e si nasconde a livello midollare, la FeLV entra in una fase di infezione latente. A seguito di determinati stimoli, il virus può immettersi nuovamente nel sistema circolatorio e generare una nuova viremia. Tuttavia in genere l’infezione latente si estingue nel giro di 3 anni.
- Se la risposta immunitaria non riesce a sconfiggere il virus, si può sviluppare anche un’infezione localizzata: in questo caso il virus resta concentrato solo in uno o più tessuti in particolare, dove continua a riprodursi.
6. Quali sono le principali differenze tra FIV e FeLV?
È vero che queste patologie hanno alcuni tratti in comune, ma conoscere le loro differenze è importante per prevenirle e per capire che vita potrà vivere il gatto qualora si ammali. Quindi facciamo un riepilogo di quanto già detto e aggiungiamo alcune informazioni.
Modalità di contagio
Entrambe le patologie vengono trasmesse in modo diretto da un gatto all’altro. Ma la FIV prevede un contatto aggressivo, poiché viene trasmessa attraverso la saliva infetta inoculata con un morso. Invece per la FeLV è sufficiente un contatto amichevole, perché la trasmissione avviene tramite tutti i fluidi corporei, quindi l’animale può essere contagiato anche con il semplice leccamento o con l’allattamento.
Convivenza tra gatti
Un gatto sano può vivere in compagnia di un gatto FIV-positivo se non ci sono conflitti tra i due. La condivisione della lettiera o delle ciotole per il cibo non rappresenta un rischio, così come anche la pratica del grooming.
Invece, in caso di gatto FeLV-positivo, i gatti conviventi sani non dovrebbero condividere gli stessi spazi, perché purtroppo anche il leccamento è un’attività a rischio di contagio.
Un gatto positivo a una delle due patologie dovrebbe vivere in casa, senza possibilità di uscire all’esterno. Questo perché fuori casa potrebbe contrarre altre patologie che diventerebbero difficili da contrastare, a causa del sistema immunitario già compromesso.
Vaccino e prevenzione
In Europa non è disponibile un vaccino contro la FIV. Per questo è consigliabile castrare i gatti maschi e sterilizzare le femmine: riducendo l’aggressività dei maschi ed evitando l’accoppiamento si limita il rischio di contagio.
Invece esiste un vaccino contro la FeLV ed è parte essenziale della prevenzione dalle malattie infettive del gatto. La vaccinazione può essere fatta a partire dalle 8 settimane di vita, con un richiamo dopo 3-4 settimane e dopo 1 anno. Quindi sarà il veterinario a consigliare ulteriori richiami, in base allo stile di vita dell’animale.
7. Come si diagnosticano le due malattie?
La diagnosi avviene tramite test su un campione di sangue.
Il test per la FeLV è attendibile in qualunque momento venga fatto e se il gatto risulta positivo significa che l’infezione è in corso. Invece, il test per la FIV è attendibile se viene eseguito dai 6 mesi di vita in poi, perché prima potrebbe generare un risultato falso positivo. Per un esito accurato si può ripetere il test anticorpale dopo un certo arco di tempo, oppure si cerca la conferma della positività eseguendo altri test.
Se hai altre domande, prendi un appuntamento. Saremo felici di darti tutte le informazioni che cerchi e ci prenderemo cura del tuo gatto in moda che possa vivere una vita quanto più felice possibile.
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