Microchip per cani, gatti e altri animali: tutte le risposte
L’applicazione del microchip al cane è un’operazione tanto semplice e comune, eppure ci rendiamo conto che spesso ci sono ancora molti dubbi sull’argomento. Allora in questo articolo proviamo a rispondere alle domande più frequenti sul microchip per gli animali.
Cos’è il microchip per il cane?
Il microchip per il cane è un minuscolo dispositivo elettronico racchiuso in una capsula di vetro, che viene impiantato sottopelle. Contiene un codice univoco di 15 cifre che identifica l’animale e che può essere letto tramite un dispositivo apposito.
Il microchip è obbligatorio?
È obbligatorio per legge per tutti i cani, di qualunque taglia, di razza o meno, che vivano in appartamento o all’aperto.
È obbligatorio solo per i cani o anche per altri animali?
Per gatti e furetti non è obbligatorio ma facoltativo. A meno che l’animale non debba viaggiare fuori dai confini nazionali: in quel caso è obbligatorio perché necessario al rilascio del passaporto animale. Oggi è consigliato anche per conigli, iguane, tartarughe e pappagalli di grandi dimensioni.
A cosa serve il microchip?
Il microchip ha più di una funzione. Dal 1° gennaio 2005 è l’unico sistema identificativo nazionale degli animali di affezione e comporta l’iscrizione del cane all’anagrafe canina. L’iscrizione costituisce un titolo di proprietà: questo significa che il proprietario ha sia diritti sia doveri nei confronti dell’animale.
In questo senso il microchip permette di contrastare la pratica dell’abbandono, perché ogni animale viene associato a un proprietario, che deve rispondere delle sue azioni. Inoltre, permettendo di dimostrare il possesso dell’animale, il microchip consente anche di accedere alla detrazione delle spese veterinarie in fase di dichiarazione dei redditi.
Infine, il microchip contiene i dati di riconoscimento del cane e i dati del proprietario e della sua residenza e si rivela particolarmente utile nel caso in cui l’animale venga smarrito.
Come trovare un cane smarrito con microchip?
La persona che smarrisce il cane è tenuto a fare denuncia alle autorità e all’ASL. Chi trova un cane smarrito, dopo l’autorizzazione da parte delle forze dell’ordine, può portarlo in un canile oppure all’ASL, dove tramite un dispositivo specifico sarà possibile leggere il codice di 15 cifre contenuto nel microchip. Inserendo il codice nella banca dati dell’anagrafe animale, si potrà risalire ai dati del proprietario e rintracciarlo perché possa recuperare l’animale.
Il microchip può essere letto con uno smartphone?
No. Il microchip utilizza una tecnologia RFID che emette onde a radiofrequenza solo quando viene letto dagli appositi dispositivi dei veterinari abilitati, del personale dei canili o dell’ASL.
Il microchip permette di localizzare il cane?
No. Il microchip non si basa sulla tecnologia GPS quindi non permette di tracciare la posizione dell’animale.
È pericoloso per l’animale?
Il microchip è completamente sicuro per il cane. È un dispositivo di piccole dimensioni, 11×2 mm, ed è racchiuso in una capsula di vetro biocompatibile. Non provoca dolore né fastidio e non causa alcun problema sanitario. Non contiene una batteria e ha un funzionamento passivo: emette le onde a radiofrequenza in modo del tutto innocuo e solo quando si avvicina l’apposito lettore.
Dove si mette il microchip al cane?
Il microchip viene applicato dal veterinario con una siringa sterile monouso nel sottocute del lato sinistro del collo dell’animale.
Quando si applica il microchip?
Tutti i cuccioli devono essere identificati con microchip e registrati all’anagrafe entro i primi 60 giorni di vita e comunque prima della cessione a qualsiasi titolo.
A chi spetta l’applicazione del microchip?
Nel caso di una cucciolata, l’applicazione del microchip a tutti i cuccioli spetta al proprietario della mamma. Se prendi con te un cucciolo devi accertarti della sua identificazione e devi farti consegnare dal proprietario la scheda di identificazione dell’animale, che è stata rilasciata dal veterinario al momento dell’applicazione del microchip e dell’iscrizione all’anagrafe canina. La scheda d’identificazione è la carta d’identità dell’animale e deve accompagnare il cane in tutti i suoi trasferimenti di proprietà.
Cosa devi fare se adotti un cane adulto senza microchip?
Se decidi di adottare un cane sprovvisto di microchip e di cui non si conosce il proprietario precedente, hai 15 giorni di tempo per provvedere all’applicazione del microchip. Lo stesso vale nel caso di un cucciolo abbandonato.
Cosa succede se non si mette il microchip al cane?
Chiunque non si preoccupi di far mettere il microchip a un cucciolo entro i primi 2 mesi di vita sta commettendo un reato, per cui sono previste sanzioni economiche.
Cosa succede se cambia il proprietario?
Il certificato d’iscrizione all’anagrafe è il documento d’identità del cane e deve seguirlo in tutti i suoi trasferimenti di proprietà. Se l’animale viene ceduto, il nuovo proprietario deve recarsi all’ASL per comunicare la cessione, anche con la firma del proprietario precedente.
Cosa succede se cambia la residenza?
Il certificato d’iscrizione all’anagrafe contiene le informazioni anche sulla residenza o sul domicilio del cane. Per cui, in caso di trasferimento, il proprietario deve recarsi all’anagrafe animale entro 5 giorni per comunicare il cambio di residenza o domicilio.
Al di là del fatto che sia obbligatorio, il microchip è uno strumento del tutto sicuro e utile a tutelare il tuo cane. Se hai altri dubbi o vuoi prendere appuntamento per l’impianto, contattaci subito.
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